Category Archives: Interview

souterraine – intervista con marco ferretti

C’erano una volta gli Alternative Religion, tra le prime band italiane interessate al genere in voga oltremanica: il punk. Un ensemble trevigiano che ha lasciato il segno nell’arco di un triennio attraverso una certa presenza live, poi lo scioglimento e l’oblio di alcuni dei suoi membri. Gianluca Favaron ne era il cantante. Lontano dalle cronache, e a distanza di un trentennio di quasi inattività musicale, l’artista è progressivamente ritornato sulle scene, stavolta elettroniche. Nell’ultimo lustro, complice anche un certo sodalizio con la Silentes di Stefano Gentile, è stato possibile ‘scoprire’ la creatività di uno dei produttori più versatili in circolazione, votato a esperimenti di differente natura e, soprattutto, aperto a forme di collaborazione con vecchi e nuovi amici.
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sherwood – intervista con mirco salvadori

La loro è una piccola armata che molto sta facendo per l’innovazione – scusate il termine oramai desueto ma così è – dell’ascolto in terra italiana. La vibrazione che produce il loro muoversi lungo lo stivale varia dall’ambient più silenzioso all’elettroacustica più coinvolgente, dall’iperealtà del field recording piegato al gioco del mixaggio musicale alla dura realtà della ricerca che non concede compromessi. Gianluca Favaron appartiene a quest’ultima categoria. Un sound artist che crea arte digitale piegato sul proprio laptop, l’orecchio sempre in ascolto dei suoni a venire, quelli che si producono nell’indefinito, quasi invisibile, mondo elettronico. Continue reading

fluid radio

an interview by gianmarco dal re here

2012 has been a busy year for you with the release of two solo albums and others in collaboration with Ennio Mazzon and Stefano Gentile. As a matter of fact you have been quite prolific for the past couple of years, considering you only just started releasing albums in 2010. What is your background and how did you develop such an accomplished sound in such a short space of time?

Music wise, I started out as a singer in the early 80s within punk music and new wave. I then took a 30 year long sabbatical, until I was asked back for a reunion gig by my friend Pietro Zanetti with whom I used to play at the time. This got me back into the groove, so to speak and spurred me on to try out new avenues. Using a laptop as principal instrumentation, felt like the natural thing to do, since the majority of music I listened to was electronic and digital. I found it relatively easy to compose on a laptop and I believe the speed with which I started producing music came from so many years of listening to this type of music, which meant I had a clear enough idea of what I would’ve liked to achieve right from the word go.

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